Mentre in Italia il sottosegretario al Ministero della Salute Pierpaolo Sileri in televisione promette persecuzione ai non vaccinati “Perché sono un pericolo” il giornale “The Lancet” (una delle più quotate riviste scientifiche a livello mondiale) pubblica uno studio in cui afferma che sul fronte della trasmissibilità del virus SARS-Cov-2 non esiste differenza tra le persone vaccinate e quelle che non lo sono.
Evidenziando i benefici apportati dalla vaccinazione sul fronte della gravità sintomatologica, con minore ricorso a ospedalizzazioni e una decisa riduzione del rischio morte, segnala che gli studi effettuati non hanno messo in luce miglioramenti sul fronte della trasmissibilità del virus che avviene invece nella stessa maniera tra chi ha ricevuto il vaccino e chi invece no.

Un elemento sul quale l’autore, Carlos Franco-Paredas, della divisione malattie infettive all’Università del Colorado, invita a rivedere le politiche di obbligatorietà vaccinale non costituendo questa elemento in grado di contrastare la diffusione del virus che causa la Covid-19.
Ecco il testo (tradotto un po’ da me e un po’ da Google Translate):
Trasmissibilità di SARS-CoV-2 tra individui completamente vaccinati
Gli studi sull’efficacia dei vaccini hanno dimostrato in modo conclusivo il beneficio dei vaccini COVID-19 nel ridurre le singole malattie sintomatiche e gravi, con conseguente riduzione dei ricoveri e dei ricoveri in unità di terapia intensiva.1
Tuttavia, l’impatto della vaccinazione sulla trasmissibilità di SARS-CoV-2 deve essere chiarito . Uno studio di coorte prospettico nel Regno Unito di Anika Singanayagam e colleghi sulla trasmissione comunitaria di SARS-CoV-2 tra individui non vaccinati e vaccinati fornisce informazioni importanti che devono essere prese in considerazione nella rivalutazione delle politiche di vaccinazione.
Questo studio ha mostrato che l’impatto della vaccinazione sulla trasmissione nella comunità delle varianti circolanti di SARS-CoV-2 non sembrava essere significativamente diverso dall’impatto tra le persone non vaccinate.
Il razionale scientifico per la vaccinazione obbligatoria negli Stati Uniti si basa sulla premessa che la vaccinazione impedisce la trasmissione ad altri, provocando una “pandemia dei non vaccinati”.
Tuttavia, la dimostrazione di infezioni rivoluzionarie da COVID-19 tra gli operatori sanitari (HCW) completamente vaccinati in Israele, che a loro volta possono trasmettere questa infezione ai loro pazienti , richiede una rivalutazione delle politiche di vaccinazione obbligatoria che portano al licenziamento del personale sanitario non vaccinato negli Stati Uniti.
In effetti, vi sono prove crescenti che i titoli virali di picco nelle vie aeree superiori dei polmoni e il virus coltivabile siano simili negli individui vaccinati e non vaccinati.
Una recente indagine dei Centri statunitensi per il controllo delle malattie e la prevenzione di un focolaio di COVID-19 in una prigione del Texas ha mostrato la stessa presenza di virus infettivo nel rinofaringe di individui vaccinati e non vaccinati.
Allo stesso modo, i ricercatori in California non hanno osservato differenze sostanziali tra individui vaccinati e non vaccinati in termini di carica virale SARS-CoV-2 nel rinofaringe, anche in quelli con comprovata infezione asintomatica.
Pertanto, l’evidenza attuale suggerisce che potrebbe essere necessario riconsiderare le attuali politiche di vaccinazione obbligatoria e che lo stato di vaccinazione non dovrebbe sostituire pratiche di mitigazione come indossare la mascherina, distanziamento fisico e contatto- indagini di tracciamento, anche all’interno di popolazioni altamente vaccinate.
Dichiaro di non avere conflitti di interesse.
Nel caso mi fosse sfuggito qualcosa, il testo originale è qui:
https://www.thelancet.com/journals/laninf/article/PIIS1473-3099(21)00768-4/fulltext