Questa mattina Alessandro Milan rilanciava un articolo del Corriere della Sera che titolava: “Prime dosi in calo del 25%. Sono almeno 1,6 milioni gli over 50 non vaccinati che rischiano una sanzione”; Alessandro sottotitolava: “Ma quali sanzioni? Ma non fatemi ridere”.
Conosco Alessandro da molti anni e mi sono permesso di aggiungere una risposta al suo post, una pacata opinione sulle ragioni per cui quella che sembra una sanzione di facciata è invece un po’ più subdola di come appare.
Ecco il mio commento:
Il problema è anche “etico”. Una persona che non vuole farsi fare un’iniezione si appella al diritto di decidere del proprio corpo, considera quel gesto un atto di violenza. Non è l’inosservanza di un semaforo rosso o il mancato pagamento di una tassa. Prescinde dal valore e dall’efficacia dell’iniettato che sappiamo essere determinante nella prevenzione e nello svolgimento della malattia.
La scelta di una sanzione “bassa” invece serve forse a evitare i ricorsi: una cifra bassa ha più probabilità di essere pagata e in silenzio rispetto a una alta per la quale è facile prevedere l’opposizione con appelli alla costituzione, alla privacy, alla carta del malato, ai diritti dell’uomo… la multa di cento euro è, nel suo piccolo, più bastarda di una multa da mille.