Prigioniero

Alcuni anni fa, anche se indirettamente, Ferruccio Amendola mi insegnò una regoletta che vale quasi sempre: esistono cose che non vuoi fare a cui non sai come sottrarti, ed allora poni la grande barricata del denaro, ovvero chiedi un compenso talmente elevato da indurre l’altro a desistere dalla richiesta.

Se le tue previsioni non si avverano, dovrai sempre fare qualcosa che non vorresti, ma potrai consolarti con tutto quello che potrai procurarti con l’imprevisto malloppo: una camicia nuova, una vacanza, una bottiglia di vino che altrimenti avresti lasciato sullo scaffale.

E’ una prospettiva tristissima, soprattutto se fino a qualche giorno prima non hai mai barattato la possibilità di scegliere, con il denaro, ed anzi, ti sei concesso il lusso di rinunciarvi in nome di qualcosa in cui credevi di più.

Equivale a vendersi, però non è una novità: milioni di persone ogni giorno farebbero altro se l’organizzazione della società non li obbligasse a procurarsi i soldi necessari all’affitto, alla macchina, al panino con il prosciutto, pochissimi credo avrebbero voglia di sacrificare la loro unica vita al lavoro, se tutto non fosse basato sullo scambio.

Questione che ha l’età dell’essere umano.

Adesso, che sono impegnato in una di quelle cose scomode che per evitare ho provato a scongiurare con richieste impossibili, mi rendo conto che non sono neppure capace di esagerare, e che avrei dovuto domandare di più.

Le donne spesso rimproverano a noi uomini l’incapacità di dire no, ed inizio a credere che non abbiano torto



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