Te lo evito il panegirico sul caldo, il cui unico elogio è che non faccia freddo, ma questa sarà la seconda notte della mia vita in cui porterò il ventilatore a piantana in camera per lasciarlo acceso e puntato sul letto.
Quando bascula sembra lo spettatore ad una partita di tennis, no.. niente basculamenti perchè tra l’andata e il ritorno sudo, e poi quando mi soffia addosso mi viene un accidente.
Ieri notte, mentre ronzava ed io faticavo a prendere sonno, per qualche istante ho creduto di essere in aereo, una di quelle transvolate oceaniche in cui cerchi di dormire per riequilibrarti con il fuso orario e dormire almeno nelle ore in cui normalmente avresti dormito.
Impossibile: il turbinare d’aria mi faceva sentire a 18mila piedi.
Devo avere sognato il bling blong e l’avviso: stiamo sorvolando Santiago de Compostela, se vedete divinità religiose è un fatto normale, la temperatura in quota è di -30 gradi, la temperatura al suolo di +37.
La sotto, anche se nevicasse, è sempre un inferno.
