Il “mio” bar è chiuso.
Il post-it sulla serranda è familiare come i messaggi in cucina appiccicati al frigorifero “Ricorda di prendere il latte”: “Ferie”, dice.
Intanto cerco di ricordare un gioco da spiaggia che mi ha lasciato il segno, un affare costituito da:
2 corde lunghe e parallele, 4 maniglie alle estremità, una specie di palla da rugby bucata sopra e sotto (come un’ovetto fresco da succhiare a colazione) e infilata sulle corde.
Giocatore uno divarica di colpo le maniglie parallele e la palla schizza a razzo dall’altra parte.
Giocatore due fa molta attenzione a divaricare anche lui quando la palla sta per arrivare, perchè non ha soldi per le protesi dentarie.
Si chiamava “Going”.
