Saggezza palmipede

Qualche anno fa, mi è stata inviata quella che probabilmente è la più bella lettera che io abbia mai ricevuto (escludo volutamente le email perchè le due cose non riesco ancora a metterle sullo stesso piano); non l’ho mai persa di vista sebbene i rapporti con la persona che me la inviò abbiano subìto alterne fortune.

Ho deciso di trascriverla perchè chi me l’ha inoltrata, non soltanto riesce davvero ad essere come la storiella suggerisce, ma lo fa nonostante il tempo, le incomprensioni, e il destino altalenante che ha caratterizzato questi anni.

IL BUON SENSO DI UN’OCA.
Il prossimo autunno, quando vedrai le oche selvatiche puntare verso sud per l’inverno in formazione di volo a V, potrai riflettere su ciò che la scienza ha scoperto riguardo al motivo per cui volano a quel modo.
Quando ciascun uccello sbatte le ali, crea una spinta dal basso verso l’alto per l’uccello subito dietro.
Volando in formazione a V, l’intero stormo aumenta l’autonomia di volo di almeno il 71% rispetto ad un uccello che volasse da solo: coloro che condividono una direzione comune e un senso di comunità, arrivano dove vogliono andare più rapidamente e facilmente, perchè viaggiano sulla spinta l’uno dell’altro.
Quando un’oca si stacca dalla formazione, avverte improvvisamente la resistenza aerodinamica nel cercare di volare da sola, e rapidamente si rimette in formazione per sfruttare la potenza di sollevamento dell’oca davanti: se avremo altrettanto buon senso di un’oca, rimarremo in formazione con coloro che procedono nella nostra stessa direzione.
Quando la prima oca si stanca, si sposta lateralmente e un’altra oca prende il suo posto alla guida: è sensato fare a turno nelle situazioni esigenti, che si tratti di persone o di oche in volo verso sud.
Le oche gridano da dietro per incoraggiare quelle davanti a mantenere la velocità: così dovremmo fare noi.
Infine (e questo è importante) quando un’oca si ammala o viene ferita da un colpo di fucile ed esce dalla formazione, altre due oche escono insieme a lei e la seguono giù per prestare aiuto e protezione.
Rimangono con l’oca caduta finchè non è in grado di volare oppure finchè muore; e soltanto allora si lanciano per conto loro, oppure con un’altra formazione, per raggiungere di nuovo il loro gruppo.
Se avremo il buon senso di un’oca, ci sosterremo a vicenda in questo modo.
Autore ignoto.

In aggiunta, è scritto:
“…le persone che hanno ricevuto questo stesso foglio sono persone speciali.. guarda dentro le parole di tutti ..continua a cercare e non smettere mai, perchè come tu cambi e ogni giorno sei diverso da quello appena trascorso, così gli altri. Forse un giorno ti chiederò di restituirmi questo foglio o forse oggi stesso me lo restituirai tu, non so. Ma la speranza è che tu possa trasmetterne il contenuto a chi vuoi bene e che questo ti faccia sentire.. vivo. Buon compleanno”

A restituire la lettera non ci ho mai pensato, nè mi è stato chiesto di farlo, ed anzi chiedere di poterla pubblicare è stato accolto con lo stupore e l’incredulità di chi continua a pensare di non essere poi così speciale.

Sono le piccole cose a fare grandi le persone, e nulla oltre il tempo può dartene la misura.



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